Gli angeli esistono e sono senza ali, però volano, volano via, come sei volato tu nel cielo che, di sicuro, è più blu di questa oscura terra e di questa strana vita che noi ci limitiamo a cercare di comprendere, invece di imparare a viverla come facevi tu! Ed è per questo che quelli come te lasciano un vuoto che solo Dio sa. È come un precipizio senza fine, che sembra sia duro da risalire ma alla cui cima ci sei tu. E vale la pena allora credere ancora in questa vita ed in tutto quello che hai lasciato tu, che sei lassù a guardarci e di certo pensi che non dobbiamo solo contemplare il bene che hai fatto ma anche imitarlo. Affrontare tutto con un sorriso, un sorriso come il tuo, un sorriso spesso ironico ma quasi mai amaro, che nonostante tutto il mondo remi contro, rimane ancora quella volontà che dà la forza di donarsi agli altri, e poi pensare a sé. Io ricordo questo, sai, che ti mettevi da parte troppo spesso, ma nello stesso angolo in cui rimanevi già brillavi, tu che già sapevi che un giorno forse ti avrebbero ricordato; ma ciò che non sapevi è che non ti avrebbero dimenticato mai, perché è impossibile farlo ed è questo che ti rende ancora presente, vivo. Mi domando perché con te non riesca a percepire il fenomeno della morte, il distacco di una persona da questo mondo; ma mi rende felice sapere che non sono l'unica a non sentirlo. Ne sono in tanti, sai, ed è stupendo. Ripenso spesso a tutti gli anni insieme e mi chiedo se avessi mai compreso il bene che ti voglio, ma probabilmente ora saprai tutto. Saprai della tua foto sopra il letto o delle lacrime quando in un discorso salti fuori tu. Più vorrei assomigliarti, più mi accorgo che non ce la faccio; vorrei fare qualcosa di più di realmente concreto per chi soffre ora. Sento che proprio io avrei bisogno di essere consolata ed essere salvata dalla mia fragilità, ma questo non mi scuserà, perché non mi arrendo ad essere almeno un po’ simile a te. Mentre penso questo mi dico che in fondo tu eri e sarai per sempre solo un ragazzo che aveva tanto ancora da fare nella sua vita per sé e per gli altri, ed è a questo punto che sale in me la rabbia e cerco di rispondermi che forse, nonostante la tua giovane età, tu avevi già ottenuto e fatto tanto, forse il tuo percorso si era compiuto. Ma queste risposte non mi soddisfano. L'unica cosa che credo di certo è che ora sei uno degli angeli più belli di Dio. Sento di potermi affidare alla tua protezione e alla guida della persona meravigliosa che hai dimostrato di essere qui sulla terra. Ti prometto una cosa: non smetterò mai di farti vivere. Tu nel mio cuore ci sarai sempre perché non posso farne altrimenti. Ho bisogno di te. Tutti abbiamo bisogno di te. Una volta ho avuto il coraggio di scriverlo e voglio farlo ancora. Sei il migliore cugino che io abbia. Ciao, angelo mio.

Adriana Mastromatteo

Ciao Marcolino, non avrei mai pensato di scriverti una lettera, insomma, era molto più divertente parlare con te, aspettandomi qualche tua battutina o qualche tua presa in giro! Domani, 13 giugno, avresti dovuto festeggiare con noi il tuo ventitreesimo compleanno. Ecco, io avrei preferito farti un bel regalino invece di questa lettera, magari un costumino bianco verde, che so… Forse tu preferisci questa, però. In effetti il costume non l’avresti mai indossato! Va bene, insomma, che dire? Che mi manchi già lo sai, no?! Avrei voluto avere ancora tanto tempo per stare insieme a te, insieme al mio cognatino. Tante altre cose avremmo dovuto fare insieme e tante altre volte avrei voluto ringraziarti per avermi fatto conoscere delle persone magnifiche, ora mie amiche. Beh, Marcolino, imprevedibile come sempre, non mi hai dato il tempo di fare tutto questo, ma ti perdono, va’! So che probabilmente da lassù starai ridendo di noi, tutti intenti a scrivere lettere per te, anche se tu sai già ciò che proviamo. E allora voglio ridere anche io insieme a te, ricordando le esperienze più belle e divertenti vissute insieme a te e agli altri. La nostra prima uscita insieme: Vale, Rosa, tu ed io in pizzeria e poi a passeggiare per il corso. "Il galletto in mezzo alle galline", ti dicevo io, scherzando, facendo finta di non volerti con noi. Quanto vorrei tornare indietro per dirti di restare ancora un po’ qui con noi , perché ci manchi tanto. Ci dicevi che eravamo le tue Miss Italia. E noi a sfilare apposta, in giro per il corso. Ecco, arriva un altro ricordo: il tuo compleanno, quello di due anni fa. Mi sono divertita tanto e anche tu sembravi molto felice. Poco tempo fa ho rivisto le foto, che ora sono anche su Facebook! Marcolì, stai diventando famoso! La Pasquetta di qualche mese fa, quando abbiamo giocato a “nomi, cose, animali e città”. Quanto abbiamo riso: Vale, Carmen, tu, Stefano ed io quando Carmen ha inventato un mestiere tutto strano. Qual era?! Ah, sì, il trattorista. E tu a dire che non esisteva e doveva cancellarlo, e lei ad insistere dicendo di no. Insomma, cognatì, non posso fare altro che ringraziarti per tutti questi bei momenti e soprattutto per avermi fatto conoscere, insieme alla tua sorellina, il tuo migliore amico, che ora è la persona più importante per me insieme a voi,ovviamente! Gli manchi tanto, Marco, così come a Carmen, a Vale e a tutti noi perché ti vogliamo bene e non ci sembra quasi vero che tu non ci sia più. Forse perché tu ci sei, eccome! Mi hai dato tanti consigli che non ho voluto subito ascoltare, ma che poi si sono rivelati preziosi ed utili. E poi sei stato felice di vedermi accanto a Stefano, il tuo “dottore”, giusto?! La tua sorellina, poi, hai visto com’è cresciuta? Diventa sempre più matura e responsabile, proprio come volevi tu. Saresti stato contentissimo dei suoi risultati a scuola. È diventata ancora più brava! Fatti sentire accanto a lei, ne ha bisogno più di tutti! Io ora vado, però, prima che le nostre risate diventino lacrime e non voglio che succeda, perché voglio essere felice pensando a te! Ciao, cognatino mio! Ti voglio bene!

Sara Travaglione

Non passa giorno da quando sei volato in cielo che non ti pensi anche solo per un secondo. Ogni volta mi ritornano in mente la tua voce, tutte le volte che mi prendevi in giro per una stupidaggine, i gavettoni all'uscita dalla scuola, le lunghe passeggiate per arrivare fino a casa e le tante altre cose vissute insieme. Nell'ultimo anno è vero ci siamo un po’ persi di vista, io a Roma, tu a Benevento! E poi quel messaggio quella sera a gelarmi il cuore, quel maledettissimo messaggio e in un secondo è crollato tutto, perché mi sembrava di vivere un incubo e invece era tutto reale. Tu eri diventato un angelo. Mi sento egoista perché avrei preferito ancora averti qui, ancora incontrarti per caso, incontrarti allo stadio o in qualsiasi altro posto del mondo, ma incontrarti. Non dimenticherò mai quell'ultima volta che ti ho toccato, quella sensazione che ho provato sfiorandoti per l'ultima volta. Amico mio, qui siamo un po’ tutti più soli senza di te. Ci mancano i tuoi sorrisi, i tuoi occhi. Ci manca la tua voce. Ci manchi tu. Senza di te sarà più difficile andare avanti, perché con te è morta una parte di tutte le persone che ti amavano e che continuano ad amarti. Ti voglio bene. Ti porterò per sempre dentro di me. Tu vivi dentro di me. Marco, non abbandonarci mai.

Veronica Cefalo

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