Sono tantissimi gli episodi che mi sono rimasti nel cuore, come quando andavamo a fare il nostro servizio di volontariato in ospedale e tu volevi venire con me perché solo tu avresti potuto difendermi da eventuali apprezzamenti o battutine da parte di alcuni infermieri! Io ti rispondevo che non poteva accadere, ma poi quando succedeva tu mi guardavi con quegli occhioni, come per dirmi: “Te l’avevo detto!”. O quando bastava guardarmi in faccia per capire che c’era qualcosa che non andava, senza che io ti dicessi nemmeno una parola, tu sapevi già tutto! E mi dicevi: “Miss Sorriso, questo non è il tuo solito sorriso!”. Per non parlare poi dei tuoi regali che mi facevi trovare nella mia cameretta, sotto il piumone o sotto il cuscino, per essere sicuro che ogni volta sarebbe stata una sorpresa! Il tuo sguardo e il tuo sorriso mi sono rimasti dentro e li porterò con me ogni singolo minuto di ogni singolo giorno. Ricordi? Una volta ti regalai un piccolo ciondolo a forma di bussola dicendoti: “Così ovunque andrai o ovunque andrò, il bene che ci lega ci terrà sempre vicini!” E così sarà, te lo prometto! A proposito di promesse. Ti avevo detto che domenica avrei guardato la partita con te e avremmo tifato insieme, manterrò la mia promessa, Marco!
Ti voglio un bene immenso!

Manuela Maio

Quante battute alla “Marco Santamaria” noi, tuoi amici, abbiamo ascoltato! Sapevi bene perché le chiamavamo così, ti prendevamo in giro chiedendoti di spiegarle, fingevi di prendertela ma non era così! Tutto finiva e continuava con una risata. Quante serate trascorse insieme in questo modo! Porteremo sempre nel cuore le tante serate trascorse giocosamente insieme a te!

Mariarosaria Scaperrotta

Marcolino, amichetto mio! Avrei tanti momenti vissuti insieme a te da raccontare, ma ora ho vivo nella mente il nostro primo incontro. Io ero in ospedale e tua mamma veniva a trovarmi ogni giorno mattina e sera; già, ho avuta la fortuna di incontrare prima tua mamma. Poi una volta lei mi disse: “Ma lo sai che ho un figlio della tua età? Si chiama Marco ed è proprio un bel ragazzo! Stasera gli dico di venirti a trovare con me, così te lo faccio conoscere!”. Quella sera stessa venisti in ospedale da me, tua madre aveva ragione! Avevi una serenità d’animo, mi ascoltavi senza parlare, parlavano i tuoi occhi così profondi e sinceri! Poi iniziammo man mano a ridere e scherzare, perché tu eri unico in questo, sempre allegro ed amante della vita! Da quell’episodio non ho potuto fare a meno di affezionarmi in primis a te e a tua madre e poi naturalmente al resto della tua famiglia! Che dire? Da lì è iniziata la nostra amicizia che durerà in eterno perché io, così come tutti gli altri tuoi amici, ti porterò sempre nel cuore. Sei parte di noi e resteremo tutti uniti avendoti come esempio e maestro di vita! Ti voglio bene!

Ilaria Reveruzzi

Quante risate ci siamo fatti a proposito del tuo infallibile Teorema dell’Impossibilità. Ogni volta che ti accadeva qualcosa di “impossibile” appunto, me lo raccontavi e ci ridevi sopra. Dicevi: “Ma solo a me possono capitare queste cose, del resto sono Marco Santamaria, il Teorema non sbaglia mai”. Mi hai dato tanto e tanto di ogni cosa. Una sera di giugno parlavamo seduti in villa. Eri tanto felice perché avevi trovato la persona che cercavi da tanto tempo, mia sorella Carmen. Dicevi che in fondo non ci avresti mai giurato, che non avresti mai creduto che tutto sarebbe successo così in fretta. Poi mi hai guardato e mi hai detto: “Ma stai tranquillo, dottò, sento che presto succederà la stessa cosa anche a te!”. E così è stato, dopo nemmeno un mese. Non ti sbagliavi mai! Ricordo quando a volte sei venuto a portare i cornetti caldi la mattina presto a casa. Erano per Carmen, ma mamma e papà ancora non sapevano di voi due e tu li portavi a lei con la scusa che erano per me, ma io non c’ero in casa! P.S. Adesso i ricordi sono davvero tanti. Ma sia io che te li custodiremo nei nostri cuori! Ti prego solo di una cosa, ora che sei lassù e ci guardi: stai vicino a tutti coloro che ti hanno voluto e ti vorranno sempre tanto bene. Ti voglio bene, Professò mio.

Carmine Stefano Clemente

Chi nella sua pur breve vita si è dedicato agli altri, lascia sempre una grande eredità di affetti e la sua orma sarà sempre visibile sulla spiaggia della vita. Guarderemo il mare e penseremo a te, Marco. Ti vedremo come l'onda che lambisce la sabbia e la colora di luce. Ciao, Marco.

Melania

Ciao, Marcolino mio, la tua mancanza si sente troppo, lo sai? Io ancora non riesco a crederci che non ci sei più, sembra che all'improvviso ti incontro per strada o vengo a casa a trovarti. Quante ne abbiamo combinate insieme, eh? Il nostro rapporto era stupendo, speciale, nessuno lo aveva come il nostro e mi manca troppo perché non c'è nessun altro come te. Sono stata troppo fortunata ad averti nella mia vita, sei stato fantastico, sei stato il mio punto di riferimento, qualsiasi problema avessi correvo da te e tutto passava, mi bastava anche solo uno dei tuoi sorrisi per farmi stare bene. E ora non so come fare, ti dico sempre: “mi manchi”, ma non posso farci nulla se è questa la verità. Ti voglio dire due cose: stai tranquillo, che mi prenderò cura di Vale. Ti ricordi dicevo sempre “Con me sta in buone mani” e tu mi guardavi e dicevi “Ah sì, sì!”. E poi voglio dirti grazie, una parola breve ma piena di significato, grazie di essere stato mio amico, per averti conosciuto, per avermi ascoltato nei momenti tristi, per essermi stato sempre vicino, sono stata davvero fortunata. Ciao, Marcolino mio, ti porterò per sempre nel mio cuore. Ti voglio troppo bene.

Rosa Lanzilli

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