Caro Marco, ho avuto la possibilità e il piacere di conoscere una persona straordinaria come te e posso ben dirlo, visto che siamo stati cinque anni in classe insieme ed eri seduto dietro di me. Di te ho un bel ricordo, eri sempre così gentile, disponibile con tutti, simpatico e avevi sempre le parole giuste al momento giusto. Purtroppo te ne sei andato via troppo in fretta e quando ci penso mi sembra tutto così strano. A volte vorrei anch’io un po’ di quella forza che tu hai sempre avuto per superare qualsiasi momento difficile, qualsiasi ostacolo. Eri davvero una bella persona. Il cielo si è arricchito di una stella bellissima e luminosa e ha uno degli angeli più belli. Penso che le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerti non ti dimenticheranno mai. Hai lasciato un segno indelebile nella vita di tutti noi che ti abbiamo incontrato. Grazie, Marco, grazie per l’ amicizia che mi hai regalato.

Felicida Maio

Scavando nei miei ricordi ti vedo lì, seduto all'ultimo banco a sfogliare le pagine di chissà quale quotidiano, un’immagine che potrebbe risultare banale ma che adesso mi fa sentire così vicina a te. Chi poteva immaginare che in una notte come questa mi sarei ritrovata qui, con una penna a scriverti, a piangere la tua assenza accompagnata da un solo desiderio, quello di rivivere quei momenti con te per avere la possibilità di riviverli in maniera diversa. Quante cose avrei da dirti, quante da raccontarti. Non ti ho mai detto abbastanza quanto ti ammiravo, quanto quell'ometto così “grande” e così diverso da me e da tutti i ragazzi che ci circondavano nutriva il mio interesse. Ti scrutavo in silenzio e mi chiedevo come potesse un ragazzo della mia età essere cosi com'eri tu, sempre disponibile e sorridente, attento e comprensivo verso le altre persone ma soprattutto con un amore sconfinato per il Signore, con una fede vera. Pensavo da ragazzina ingenua che ero, che tu ti stessi perdendo chissà quale bene prezioso perché non vivevi la vita che vivevo io, rivoluzionaria e ribelle. Solo adesso,caro amico mio, ho capito chi tra noi due era il giusto, chi tra noi due possedeva il Bene più prezioso. Perdonami se a volte non ho capito la persona speciale che tu rappresentavi e quella che volevi che io fossi. Diversi sono i momenti che oggi mi tengono ancora cosi legata a te, come posso dimenticare il gesto più bello che una persona abbia fatto per me? Un giorno ero disperata perché studiavo e studiavo, alla fine non riuscivo a dare quello che realmente volevo. Tu ti avvicini al mio banco e mi doni con tanto amore l'immagine di San Giuseppe da Copertino, dicendomi di pregare e che tutto sarebbe andato per il meglio. Ma tu di questi gesti così alla base effimeri ma densi di significato ne hai fatti tanti, mi bastava un tuo sorriso ed io mi sentivo al sicuro. La tua forza d'animo non ti ha mai lasciato. Ricordo l'imbarazzo che avevo quando ti ho incontrato qualche giorno dopo la scomparsa di tua madre ed io non sapevo come farti capire che c'ero, come dirti che capivo il tuo dolore, ma alla fine tu stesso mi hai tolto dall'imbarazzo chiedendomi della mia famiglia. Come posso, Marco, non sentire adesso il vuoto che sento. Ogni giorno ti porto con me, mi sembra di vederti fra la gente, vivi oramai in me da quando sei andato via. Solo un rimpianto avevo, ma tu hai saputo rassicurarmi da lassù. Sei grande, Marcolì! Non sapevo negli ultimi tempi tu stessi cosi male, ti cercavo ma di te non avevo notizie, le ho pensate tutte, ho addirittura pensato ti stessi disturbando e alla fine quando un mattino la notizia della tua scomparsa mi ha svegliata, un dolore immenso e un senso di colpa ha avvolto il mio cuore, avrei voluto essere accanto a te per darti il conforto che tu mi hai sempre dato, avrei voluto salutarti per l'ultima volta. Perdonami! Anche se lo so che tu mi hai già perdonata, non hai esitato a mandarmi un segnale da quel posto meraviglioso dove ti trovi dicendomi che tu lo sai quanto bene ti voglio. Grazie, Marco, perché hai fatto parte della mia vita, grazie per tutte le volte che con il tuo sorriso mi hai tirata su di morale. Grazie per tutte le volte che hai creduto in me, per tutte le volte che mi hai rassicurata, ma soprattutto grazie perché continui a vivere con me, ogni volta che sento un vuoto nel mio cuore tu ti fai sentire questa è la tua grandezza, il tuo essere così speciale e particolare. Da poco ho ripreso ad andare a Napoli, quella stazione, quel treno inevitabilmente rievocano i ricordi, tutte le chiacchierate fatte insieme durante il viaggio. Quanta tristezza, ma tu che sei troppo buono, neanche adesso mi hai lasciata sola, io lo so che sei il mio più affezionato compagno di viaggio, adesso più che mai. Grazie! Tante sono le cose che potrei ancora dire di te ma non basterebbe un foglio; le conserverò però per sempre nel mio piccolo cuore. Ringrazierò Dio fino all'ultimo giorno della mia esistenza per avermi mostrato il tuo esempio di vita, per aver fatto sì che tu mi indicassi la strada verso l'unico Bene, verso la Verità. Non ti dimenticherò mai. Mi manchi. Ti voglio bene. Arrivederci, amico caro!

Marika Ricciardi

Marco, qualche giorno fa, ti ho fatto la mia richiesta di amicizia su Facebook. Non hai avuto il tempo di confermarla. Virtualmente, essa resterà per sempre in sospeso. Ma nella realtà, la mia amicizia con te mi ha insegnato a sorridere anche quando la croce che si porta sulle spalle fa male, male dentro. Marco, mi mancheranno tante cose di te. Mi mancheranno le partite viste insieme alla tv, io a tifare Juventus e tu a tifare sempre e soltanto per la squadra avversaria. Mi mancheranno le serate a casa tua, con te, Carmen e la tua famiglia, quando bastava una pizza a renderci felici. Mi mancherà il prenderti in giro ed essere dolcemente presa in giro da te, come a Natale, quando accanto al tuo regalo, ho trovato un biglietto che riferendosi scherzosamente alle continue sconfitte della Juventus diceva testualmente così: “Mai come in questo momento ti sono vicino nel dolore”. Davvero, Marco, mai come in questo momento di vero dolore, ti sento qui, vicino a me. L’orgoglio di averti conosciuto è più grande del dolore che adesso provoca in me la tua mancanza. Ma in fondo, cosa sono i giorni, i mesi, gli anni in confronto all’eterna felicità che ci aspetta insieme? Marco, voglio ricordarti così, come un gladiatore coraggioso, che sorride e fa divertire gli altri con le sue esilaranti battute e con il suo modo di fare unico, mai banale, imprevedibile! Grazie, Campione! Di tutto! Ti voglio bene!

Martina Masciotra

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