Marco Santamaria non è più. A soli 22 anni, stanotte all'una, ha cessato di combattere la sua impari battaglia con un male inesorabile. Giornalista sportivo, tanto giovane quanto apprezzato, si è formato presso la redazione de “Il Quaderno” appena maggiorenne e vi è rimasto sempre legatissimo: "Siete la mia seconda famiglia", soleva ripetere. Marco si è fatto forza, tanta forza in questi ultimi anni. Tre anni fa perse la madre e si diede molto da fare per stare vicino a suo padre Carmine e alla sorellina Valentina. Per il suo innato altruismo e per la sua profondissima, ma mai ostentata, fede. Marco, bravo a scuola, cristiano militante nell'aiuto ai malati (continuando l'opera della madre), volontario nell'assistenza, Marco giornalista di vaglia, puntuale e meticoloso, innamorato del suo Benevento Calcio di cui conosceva ogni dettaglio. Anche quando la malattia si è conclamata, non ha mai smesso di essere sé stesso. Non ha mai smarrito la sua dolcezza, la serenità e la fede in Dio: "Se fa un miracolo e mi salva dalla morte è bene, se no, sia fatta la sua volontà". Diceva questo, sempre, sorridendo guardandoti dritto negli occhi. Un po' c'era rimasto male nell'ultimo periodo, perché molti di quelli che lo conoscevano via via non si erano fatti più vedere. Ma lo diceva senza malanimo, lo constatava sempre con cristiana rassegnazione e spontaneo perdono. Lui no, ai rapporti che intesseva non è mai venuto meno, dalla puntualità nella realizzazione e nella consegna degli articoli, a quelli interpersonali. Con uno sforzo senza pari, ha voluto esserci al matrimonio di Tiziana, l'altra sua guida al “Quaderno” con Roberto, sabato 1° maggio. Ha seguito la cerimonia a Santa Sofia e poi gran parte del rinfresco, finché le forze glielo hanno consentito. Al suo fianco, quel giorno, come in tutta la durissima fase della malattia (con interventi chirurgici importanti durati ore, cicli di chemioterapia sfibranti), la sua cara Carmen, un esempio d'amore che Marco si è meritato. Quanto abbiano fatto per lui Carmine e Valentina non è riassumibile in parole. Giorno dopo giorno al suo fianco, a casa o a Roma. Pregando e sperando, lavorando e studiando, pur sapendo... Loro che non hanno quasi fatto a tempo a piangere moglie e mamma dovendo innanzitutto aiutarlo. Io voglio ricordare qui di Marco Santamaria, del quale, a mia volta, potrei scrivere bellissimi fiumi d'inchiostro, il primo incontro, indelebile, in redazione. “Vuoi fare il giornalista? Ma sei così giovane… li hai 18 anni?” gli chiesi. Mi rispose: "Li ho appena compiuti. Non vedevo l'ora per poter venire qui e chiedere di cominciare. Per me sarebbe una gioia. Fare il giornalista è il sogno della mia vita". E' stata breve, Marco caro, ma tu bravo giornalista sei stato lo stesso, e un grande uomo, cristiano esemplare. Sarai per sempre nei nostri cuori e al nostro fianco. Ciao, ragazzo mio.

Carlo Panella

Te ne sei andato nel prato verde nel regno dei cieli facendo ritorno alla casa del Padre nel fiore degli anni. Marco, sarai sempre presente tra noi come nella trasmissione sportiva "Palla al centro" su Elle TV Benevento, da me condotta, ove tu, ospite gradito, ci desti, sia pure nella giovane età, un contributo della tua esperienza giornalistica e sportiva. Indimenticabile il tuo stile di vita e la tua capacità di donare il tuo dolce sorriso nonostante le umane sofferenze. Questo il tuo magnifico ricordo.

Alessio De Toma

È tardi, ma le lacrime scendono copiose perché non ci sei più. Hai però lasciato traccia in quanti ti hanno avuto come compagno di viaggio, anche in momenti di tragica difficoltà che hai attraversato con la compostezza e la dolcezza che viene solo da una certezza, che è il grande dono, compagno di tutta la tua breve ed intensa esistenza. Ho seguito la tua bara bianca attonito, insieme a tanta gente che non ti ha conosciuto, ma che ha voluto accompagnare quell'angelo pronto a volare in cielo lasciando un vuoto e un ricordo struggenti.

Vincenzo Delli Veneri

Non mi sarei mai aspettata di scrivere parole per Marco. L’ho conosciuto poco, ma è bastato a farmi capire che persona buona e meravigliosa fosse, la voglia che aveva di vivere, la voglia di combattere. Tutte cose che sono svanite in un attimo, è bastato un battito di ciglia per far smettere a un cuore di battere, un cuore buono come quello di Marco. E’ bastato voltarsi un attimo ed è proprio quell'attimo che ti cambia la vita, la tua e quella delle persone che ti circondano. E' vero, Marco fisicamente non è più qui su questa terra, ma la sua anima vive; vivrà ogni giorno nei gesti e nelle parole di Valentina, nelle lacrime del padre, nei ricordi e nei sorrisi della fidanzata. Marco ci sarà sempre, non vi abbandonerà mai, non può. Pensate che adesso è lassù con la sua adorata mamma, non avrà tempo per sentirsi solo, non si sentirà mai solo poiché ci saremo noi tutti a ricordarlo sempre. Marco è stata la perfetta immagine di come deve essere un volontario AVO: lo ricorderemo quando percorreremo le corsie degli ospedali, quando regaleremo un sorriso alle persone che soffrono perché quello sarà il sorriso di Marco, quel sorriso che l'ha sempre accompagnato nella sua vita. Ha combattuto con forza anche quando la malattia lo buttava a tappeto, non si è mai arreso anche quando le situazioni gliene davano modo. Quindi Marco adesso è un angelo speciale, un angelo che accompagnerà ognuno di noi dando forza alle persone che lo hanno amato e lo ameranno sempre. Quando tu, Valentina, ti sentirai sola non temere, ci sarà Marco al tuo fianco a tenerti la mano, ti accompagnerà in ogni passo della tua vita, starà al tuo fianco e a quello di tuo padre per sempre. Lui sarà la vostra luce. Sarà la tua stella, Carmen, non ti lascerà mai sola anche quando sembrerà che tutto il mondo ti crolli addosso. Quando ti sentirai sola alza gli occhi al cielo, tra le stelle troverai anche Marco che da lassù veglierà su di te...ora e per sempre! Rimarrai nel mio cuore, in quello di noi volontari AVO... Ti vogliamo bene ora e per sempre...Ciao, Marco!

Melania Colella

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